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E se lo strumento non funziona?

Se uno strumento musicale non funziona, non incide solo sulla musica che dovrebbe suonare, ma crea frustrazioni che offendono e logorano  le capacità espressive del musicista.

Fondamentalmente un musicista è un sensibile altruista votato al bello, pur con tutte le differenti personalità presenti  tra la gente, quando un musicista è sicuro di conoscere un brano perché lo ha pensato o studiato e ne conosce ogni nota e ne immagina il significato intrinseco, ha bisogno di "condividerlo", se il suono e l'affidabilità dello strumento con cui si accinge a realizzarlo funziona e asseconda il suono immaginato dall'esecutore, si realizza la magia della musica e il musicista si sente appagato, ma se lo strumento non funziona o non possiede il suono necessario al musicista per esprimere il proprio pensiero, subentra una frustrazione interiore, dovuta alla coscienza delle proprie capacità creative e all'impossibilità di esprimerle e condividerle.

Questo accade sia ai concertisti che ai principianti, in quanto  il suono "bello" riescono ad immaginarlo tutti fin dal primo giorno di vita, se non prima ancora, perché il suono ci coinvolge sia fisicamente che spiritualmente,  perché in presenza di suono il nostro corpo vibra e perché è frutto del pensiero umano, la musica non è una linguaggio per alcuni, tutti sappiamo valutare se un suono ci piace o non ci piace, perché noi stessi possediamo nel linguaggio il dono delle vocali, le quali  sono le "note" del nostro strumento musicale, tramite la cui conoscenza  e interpretazione, riusciamo a dialogare trasmettendo emozioni.

Generalmente la scelta del genere di strumento con cui si desidera suonare, avviene per puro caso o istintivamente, è possibile invece misurare preventivamente l'accordatura di una persona e indirizzarla da subito verso strumenti impostati con suoni fondamentali, compatibili alla sua  personale acustica.

Suonare uno strumento compatibile con la propria voce, stimola lo spirito musicale di una persona, perché lo strumento diventa la voce specchio del musicista, con il quale può manifestare pensieri musicali personali, che tecnicamente con la propria voce non gli è possibile, per questo la simbiosi creata tra strumentista e strumento, viene enfatizzata a miracolosa.    
Misurando la risonanza del torace e del cranio di una persona è possibile stabilire l'accordo fondamentale formato dalla nota  tonica ,dalla terza e dalla quinta, con le quali decifrare l'esatta tonalità con cui una persona è compatibile, tramite cui è possibile determinare anche le note esatte, corrispondenti alle normali vocali della sua personale voce parlata, razionalizzando le affinità tra lo strumento e la nostra voce, si crea un ponte con l'improvvisazione e l'immaginazione acustica.
Avendo rilevato sulle persone tonalità maggiori e tonalità minori, una indagine preventiva dell'identità acustica di una persona, risulta ancor più previdente e produttiva.  
Il dilemma del perfetto mantenimento del suono e funzionalità meccanica di uno strumento musicale, inizia con le prime lezioni, dove con un lessico appropriato bisognerebbe iniziare da subito ad indicare ai principianti, quali sono le caratteristiche che deve avere il suono di uno strumento normale per essere musicale, come la perfetta intonazione, un timbro morbido e pulito, la modulazione dell'ampiezza e il controllo della durata, possibilmente permettendogli di  prendere coscienza, facendolo cantare in gruppo, di modo che ascoltando e ascoltandosi, razionalizzi il proprio carattere musicale, che fornisce un personale parametro estetico del suono, sempre presente anche quando suona con uno strumento.
Una coscienza di partenza più razionale, delle caratteristiche estetiche del suono,  porterebbe le persone ad essere più sicuri in fase di studio, aiuterebbe ad ascoltare e curare la qualità del suono del proprio strumento, anche se tutti sono in grado di valutare la qualità acustica di uno strumento, un esperto è necessario per valutare l'aspetto tecnico meccanico, vi sono in giro strumenti che quando li sentiamo ci rapiscono e non riusciamo a smettere di ascoltarli e altri che andrebbero proibiti per legge, perché sono nocivi alla salute, ledono l'entusiasmo e allontanano le persone dallo strumento e dalla musica.
La casistica dei difetti è molto articolata, perché vi sono vari modi e materiali per costruire uno strumento musicale, generalmente i difetti più gravi sono la scordatura, il deterioramento del timbro, il cattivo funzionamento della meccanica.
Dai risultati emersi da centinaia di misurazioni e confronti, della risonanza del cranio e del torace di persone di ogni età, emerge che la voce è consonante al confronto con strumenti accordati con  "diapason" a 440 Hz.
Quando uno strumento a causa dell'uso o variazione di temperatura e umidità, modifica la frequenza delle note in su o in giù all'orecchio risulta scordato, anche se nell'insieme i suoni dello strumento tra di loro sono accordati, accade che lo spostamento delle frequenze che fanno vibrare per risonanza i nostri "risuonatori", allontanandosi da una condizione di perfetta consonanza, non causano più una vibrazione spontanea e completa del nostro cranio e del nostro torace, ma limitano le vibrazioni ad armonici più semplici, non permettendoci di "sentire" pienamente il suono, per questo motivo si usa accordare gli strumenti a 442 Hz, per rendere il suono più nascosto e far risaltare il timbro che conferisce più nitidezza al "fraseggio" , l'esatto opposto di come capita ai cantanti che per non rovinare la sonorità della melodia addolciscono le consonanti, o cambiano vocale su un suono.
Mentre il deterioramento del "timbro" di uno strumento musicale, modifica la personalità del suono, può essere un deterioramento che rende il suono più morbido e meno dinamico, o nella maggioranza dei casi un deterioramento che conferisce al suono un timbro aspro, in cui nessuno si identifica, la condizione peggiore è quando i suoni di uno strumento sono mescolati aspro e morbido senza omogeneità, portando a modificare molto la spontaneità del gesto e disturbando molto il fraseggio e l'espressività musicale.
Con ogni strumento per produrre le varie note, bisogna fare ricorso ad una meccanica che ci permetta di produrre agevolmente tutte le note dell'estensione in dotazione ad uno strumento, questi meccanismi normalmente assecondano il movimento delle dita che devono avere una regolarità costante  di funzionamento, se uno o più meccanismi subiscono una variazione si produce una disomogeneità che rende impossibile suonare tutte le note allo stesso modo distraendo lo strumentista dal discorso musicale, allungando di conseguenza i tempi di comprensione e apprendimento del brano.
Vi sono strumenti costruiti prevalentemente in legno, soggetti a modifiche dovute alla incostanza dell'umidità relativa, la quale modificandosi  modifica le dimensioni dello strumento scordandolo, generalmente uno strumento quando si scorda è possibile accordarlo, ma nel caso di un principiante o  durante un concerto, crea non pochi problemi, può capitare con strumenti a fiato i quali se sono di metallo scaldandosi con l'aria emessa dai polmoni, crescono di accordatura, costringendo lo strumentista ad intervenire sulla pompa generale, o un clarinetto il quale modifica l'accordatura tra freddo e caldo, sotto l'influenza della temperatura quanto dell'umidità apportata dal fiato, costringendo in alcuni casi ad allontanare il Bocchino.
Gli accorgimenti da tenere presente per poter mantenere in efficienza il proprio strumento non sono molti, ad esempio un pianoforte o uno strumento a corde in legno, si raccomanda di non esporlo in ambienti in cui l'umidità relativa supera l'80%, se lo si espone a troppa umidità il legno assorbendone si dilata, tirando ulteriormente le corde causando l'innalzamento dell'accordatura, se l'esposizione dello strumento è permanente, l'umidità porta a diseguaglianze di peso dei tasti, perché i movimenti sono prodotti per la maggioranza dei casi con perni di metallo cromato dentro a boccole di panno, le quali  gonfiandosi bloccano il perno, il quale a sua volta si ossida diventando poco scorrevole, nonché deleterio per il panno stesso che si consumerebbe, provocando modifiche di peso disomogeneo e rumori di sottofondo, analogamente i perni e i panni della tastiera per attrito sono soggetti allo stesso processo.
Situazione completamente diversa se lo strumento venisse esposto in un ambiente "secco", in questo caso si raccomanda di non fare scendere l'umidità sotto il 40% di umidità relativa,  il legno si sgonfierebbe cedendo umidità, spaccandosi  e scollandosi in casi estremi, provocando l'allentamento della tensione delle corde e di tutte le viti con cui è assemblato un pianoforte, causa di inasprimento del timbro abbassamento del volume, e riduzione della durata del suono, oltre al disallineamento delle parti della meccanica, che senza fissaggio si sposterebbero provocando ulteriori rumori e differenze.   
Lo stesso vale per  gli strumenti a fiato, dove la pulizia è la regina del mantenimento in efficienza di uno strumento, perché sono costruiti da metalli o legno duro, con movimenti  meccanici tra metalli e metalli o che scorrono su sughero o pelle, se si espone lo strumento a sbalzi repentini ed eccessivi di temperatura, si può generare una condensa interna ed esterna che nei  sax e i clarinetti, dotati di molle e movimenti  a leve in metallo, ossiderebbe le parti in metallo provocando l'irrigidimento dei movimenti , dei perni, degli scivoli e delle molle rendendo la diteggiatura disomogenea, oltre al degrado della pelle dei tamponi, la quale asciugandosi si irrigidisce modificando l'attacco del timbro quando questa poggia sul camino.
Umidità che incide molto anche sulla funzionalità degli strumenti a pistoni, dove la pulizia dei pistoni e delle camicie dopo aver suonato,  garantisce la funzionalità e la regolarità della corsa del pistone nel tempo, non serve mettere olio se non per eliminare rumori o far tenere meglio la compressione, anche se annualmente è meglio effettuare una pulizia di fondo presso i laboratori specializzati, i quali raccomandano anche di smontare gli strumenti  a pistoni se restano fermi per molto tempo, affinché  i metalli ossidandosi non si blocchino tra di loro, o di "tappare " gli strumenti ad ancia di modo che la pelle resti adagiata al labbro del camino impedendone la deformazione.
In questo si innesta senza dubbio l'evoluzione degli strumenti musicali, i quali con il passare dei secoli si sono evoluti nella ricerca del suono e funzionamento "normale",  relativamente allo sviluppo tecnologico, anche se per alcuni versi, gli strumenti nella loro evoluzione non hanno modificato il modo di suonare del musicista, lo hanno migliorato liberando possibilità espressive, ma alcuni problemi persistono insieme ad alcuni strumenti.
Caso classico gli strumenti ad arco, dove generalmente i bambini vengono forniti di strumenti poveri di suono e affidabilità, con cui  subiscono una tortura che crea sfacelo nella comprensione della musica, deve imparare a correre con un paio di scarpe rotte per correre con scarpe comode, i bambini sono costretti ad ascoltare come esempio il suono dello strumento  del  maestro, generalmente ottimo, e gli si chiede di riprodurlo sul loro strumentino "gracchiante", non bastasse, tutti  i piccoli strumentisti all'inizio del loro studio non sanno accordare lo strumento, suonano su strumenti che nell'arco di una settimana si scordano parecchio, costringendo il piccolo musicista ad adattarsi a una instabile posizione delle dita sulla tastiera, poi giustamente appena arriva a lezione il maestro accorda il piccolo strumento, spostando ancora  la posizione delle dita sulla tastiera, un attimo prima di far eseguire al bambino quello che aveva studiato per una settimana, per questo spesso devono ripetere l'esercizio, allungando noiosamente le lezioni e deludendo gradatamente la fiducia in loro stessi.
Notoriamente il problema sono le ritrosie dei genitori a procurare ai figli strumenti di qualità, perché vogliono essere sicuri di non buttare via soldi, paure superflue generalmente provocate dalla non conoscenza della musica e del suo valore, comunque basterebbe dirgli che gli strumenti si possono rivendere, che ne guadagnano anche loro ad ascoltare un suono più gradevole,che con strumenti buoni si riesce ad apprendere prima e si spendono meno soldi in lezioni, comunque vista la totale fiducia dei genitori nel maestro,  spetta agli insegnanti stabilire quali sono i parametri di qualità, e imporre una qualità che non leda il loro lavoro stesso, cioè quello di insegnare la musica.
Il  problema  principale per i pochi insegnanti che capiscono il valore didattico dell'estetica del suono, è il linguaggio, perché si indicano con parole effetti acustici che si ascoltano con le orecchie, non si è mai sicuri di intendere la stessa cosa, da una piccola indagine che ho svolto anni addietro, alla domanda "come deve essere il suono, scoppiava il silenzio, scherzando chiedevo di indicarmi in cosa dovesse essere "aggiustato" il suono del loro strumento, così come ognuno chiamando un artigiano fornisce delle indicazioni specifiche del  lavoro da eseguire e il risultato finale, comunque chiedendo alle persone di definire "come deve essere il suono" oltre che accordato, intendendo anche quando il suono è "brutto" e disomogeneo,  qualcuno è riuscito ad arrivare  a caldo, tondo, aperto, lungo, preciso, e altri aggettivi catalogati lungo l'arco di tre anni, che mi serviva prima di preparare uno strumento, ad capire quali fossero le sofferenze di suono dello strumentista, alla fine risarcito della fatica da una bambina che mi rispose "normale", il che voleva dire  "così come riesco a pensarlo".
Considerando i risultati delle misurazioni dell' accordatura delle persone, appurato che esistono  ( misurate da me fino ad oggi) tre note di torace DO-RE-SOL  e sei di cranio MI- MIb,FA#-FA, SI- SIb,  i quali  partecipano per simpatia, anche come strumenti per l'ascolto, è possibile che ci siano sei modi diversi di interpretare legittimamente il medesimo suono negli aspetti fondamentali come l'intensità, il timbro e la durata del suono, la cosa si complica ulteriormente se l'ascolto è rivolto all'osservazione dei suoni armonici superiori, bisognerebbe essere sicuri di avere le medesime capacità di ascolto, cioè due persone accordate nella medesima tonalità, che anche nell'ascolto vanno "d'accordo".

Carmelo Gaudino, Padova il 13/09/2018
 

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